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ANGELUS 4.0
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29-06-2025
LA CHIESA SIA CASA E SCUOLA DI COMUNIONE
Nella festa dedicata ai Santi Pietro e Paolo, papa Leone XIV invoca l'unione tra i Cristiani riprendendo il cammino delle origini "fecondato dal sangue di molti altri martiri".
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22-06-2025
IL MIRACOLO E' UN "SEGNO"
Nella domenica del Corpus Domini il forte appello di Papa Leone XIV alla comunità internazionale per fermare l'escalation di guerra e violenza.
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08-06-2025
INVOCHIAMO IL DONO DELLA PACE
Papa Leone XIV nel Regina Coeli dopo la Messa di Pentecoste invoca l'aiuto dello Spirito Santo anzitutto per la pace nei cuori. "Illumini i governanti e dia loro il coraggio di compiere gesti di distensione e di dialogo"
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25-05-2025
DELLA NOSTRA FRAGILITA' IL SIGNORE NON SI VERGOGNA
Regina Caeli: Papa Leone XIV invoca coraggio e perseveranza nella ricerca della pace.
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18-05-2025
L'APPELLO PER UNA PACE GIUSTA
"Non possiamo dimenticare i fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre". Così Papa Leone XIV nel Regina Caeli. Sottolinea il dramma dei bambini di Gaza ridotti alla fame e l'auspicio per i negoziati tra Russia e Ucraina.
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30 GIUGNO
santi primi martiri della Chiesa di roma

Santi Primi martiri della Chiesa di Roma
Si commemorano i santi rimasti senza nome, i quali morirono atrocemente a causa della persecuzione scatenata dall'imperatore Nerone a Roma che iniziò nel luglio 64 e si protrasse fino al 67 d.C.
La persecuzione iniziò dopo il grande incendio di Roma nella notte del 18 luglio 64 su ordine di Nerone che tentò di utilizzare questa mossa sanguinaria per allontanare da sé l'ira del popolo. Lo storico latino Tacito che pur non vedeva di buon grado questa setta nascente non nascose una certa compassione verso i Cristiani.
Per cercare di discolparsi, Nerone scaricò sui seguaci di Cristo le colpe che lo mettevano in cattiva luce di fronte ai suoi sudditi, accusandoli di qualsiasi calamità avventatasi su Roma. Le conseguenze del suo vile gesto furono atroci per i Cristiani e perdurarono per ben quattro anni.
Le maggior parte delle esecuzioni, stando al racconto di Papa Clemente, avvenivano presso i giardini vaticani, messi a disposizione per questo scopo dal crudele Nerone. I metodi di esecuzione erano tra i più ambigui e non risparmiavano affatto crudeli beffe per i condannati. Numerosi cristiani, presso i giardini del colle Oppio, vennero cosparsi di pece e venne appiccato loro fuoco affinché fornissero luce nella notte; bambini e donne vennero ricoperti della pelle di alcuni animali e offerti in pasto alle bestie feroci; altri cristiani vennero invece crocifissi e altri decapitati.
Tra le vittime più illustri di questa persecuzioni ci furono i due più grandi apostoli, capostipiti della Chiesa Romana: Pietro, condannato al supplizio della crocifissione nel circo neroniano, e Paolo, l'instancabile missionario, decapitato alle Aquae Salvie verso l'anno 67.
Seppure la maggior parte delle vittime della persecuzione di Nerone vengono commemorate il 30 giugno, la Chiesa Cattolica ha fornito anche altre date per ricordare altre vittime dell'imperatore. Tra queste: san Torpè ( decapitato) ricordato il 29 aprile; sant’Edisto (sepolto vivo nell'anno 67 o 68) festeggiato il 12 ottobre; Processo e Martiniano (decapitati nell'anno 67), festeggiati il 2 luglio; Basilissa e Anastasia (anch'esse decapitate, nel 68), commemorate il 15 aprile.
Nel Martirologio si celebrano anche:
S. Basilide
Ad Alessandria d’Egitto, ricordo di S. Basilide, che, sotto Settimio Severo, per aver difeso dalle insidie dei lascivi la S. vergine Potamicena, che conduceva al martirio, ricevette il premio della sua pietà; infatti anch’egli, dopo aver rivolto le sue preghiere a Cristo ed aver così superato lo strazio della prova, divenne un martire glorioso.
S. Vincenzo Do Yen
Nella città di Hai Duong, nel Tonchino, ricordo di S. Vincenzo Do Yen, presbitero dell’Ordine dei Frati Predicatori e martire, che fu decapitato sotto l’imperatore Minh Mang in odio alla fede cristiana.
SS. Raimondo Li Quanzhen e Pietro Li Quanhui
A Chendun presso Jiaohe, nella provincia cinese dello Hebei, ricordo dei SS. Raimondo Li Quanzhen e Pietro Li Quanhui, martiri, che, fratelli, durante la persecuzione scatenata dai seguaci della società dei “boxer”, diedero un’insigne testimonianza per Cristo: l’uno, condotto in un tempio dedicato agli dei del luogo, non volle adorarli, venendo quindi ucciso a calci e pugni; l’altro invece venne ucciso con minore violenza e crudeltà.