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IL PAPA INCORAGGIA LE FAMIGLIE
Genitori sono custodi, non proprietari dei figli, dobbiamo educarli a vita degna
31-12-2017 15:20

Città del Vaticano, 31 dic.- "Ogni volta che le famiglie, anche quelle ferite e segnate da fragilità, fallimenti e difficoltà, tornano alla fonte dell’esperienza cristiana, si aprono strade nuove e possibilità impensate". Lo ha detto oggi il Papa parlando ai fedeli in piazza San Pietro. "Il Vangelo ci invita a riflettere sull'esperienza vissuta da Maria, Giuseppe e Gesù, mentre crescono insieme come famiglia nell'amore reciproco e nella fiducia in Dio", ha aggiunto il pontefice che ha precisato
"I genitori sono custodi non proprietari dei figli".
Nella catechesi che ha preceduto l'Angelus, commentando la presentazione di Gesu' al Tempio, ha spiegato che "i suoi genitori vanno al tempio per attestare che il figlio appartiene a Dio e che loro sono i custodi della sua vita e non i proprietari". Secondo il Papa, "la missione alla quale e' orientata la famiglia e' creare le condizioni favorevoli per la crescita armonica e piena dei figli, affinche' possano vivere una vita buona, degna di Dio e costruttiva per il mondo".
"E' questo - ha scandito - l'augurio che rivolgo a tutte le famiglie, accompagnandolo con l'invocazione a Maria, Regina della Famiglia".
Testo integrale
Prima dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa prima domenica dopo il Natale, celebriamo la Santa Famiglia di Nazaret, e il
Vangelo ci invita a riflettere sull’esperienza vissuta da Maria, Giuseppe e Gesù, mentre crescono
insieme come famiglia nell’amore reciproco e nella fiducia in Dio. Di questa fiducia è espressione il
rito compiuto da Maria e Giuseppe con l’offerta del figlio Gesù a Dio: «Portarono il bambino a
Gerusalemme per presentarlo al Signore» (Lc 2,22), come richiedeva la legge mosaica. I genitori di
Gesù vanno al tempio per attestare che il figlio appartiene a Dio e che loro sono i custodi della sua
vita e non i proprietari.
Questo gesto sottolinea che soltanto Dio è il Signore della storia individuale e familiare;
tutto ci viene da Lui. Ogni famiglia è chiamata a riconoscere tale primato, custodendo ed educando i
figli ad aprirsi a Dio che è la sorgente stessa della vita. Passa da qui il segreto della giovinezza
interiore, testimoniato paradossalmente nel Vangelo da una coppia di anziani, Simeone e Anna. Il
vecchio Simeone, in particolare, ispirato dallo Spirito Santo dice a proposito del bambino Gesù:
«Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione […]
affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» (vv. 34-35).
Queste parole profetiche rivelano che Gesù è venuto per far cadere le false immagini che ci
facciamo di Dio e anche di noi stessi; per “contraddire” le sicurezze mondane su cui pretendiamo di
appoggiarci; per farci “risorgere” a un cammino umano e cristiano autentico, fondato sui valori del
Vangelo. Non c’è situazione familiare che sia preclusa a questo cammino nuovo di rinascita e di
risurrezione. Ogni volta che le famiglie, anche quelle ferite e segnate da fragilità, fallimenti e
difficoltà, tornano alla fonte dell’esperienza cristiana, si aprono strade nuove e possibilità
impensate.
L’odierno racconto evangelico riferisce che Maria e Giuseppe, «quando ebbero adempiuto
ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il
bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui» (vv. 39-40).
Una grande gioia della famiglia è la crescita dei figli. Essi sono destinati a svilupparsi e fortificarsi,
ad acquisire sapienza e accogliere la grazia di Dio, proprio come è accaduto a Gesù. Egli è
veramente uno di noi: il Figlio di Dio si fa bambino, accetta di crescere, di fortificarsi, è pieno di
sapienza e la grazia di Dio è sopra di Lui. Maria e Giuseppe hanno la gioia di vedere tutto questo
nel loro figlio; e questa è la missione alla quale è orientata la famiglia: creare le condizioni
favorevoli per la crescita armonica e piena dei figli, affinché possano vivere una vita buona, degna
di Dio e costruttiva per il mondo.
È questo l’augurio che rivolgo a tutte le famiglie, accompagnandolo con l’invocazione a
Maria, Regina della Famiglia.