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IL PAPA RIBADISCE IL VALORE DELLA CONVENZIONE DI GINEVRA
Nel ricordare il 70° anniversario delle Convenzioni internazionali firmate in Svizzera per i diritti umanitari il Pontefice invita tutti ad osservarle e sottolinea che guerra e terrorismo sono sempre una grave perdita per l'umanità
11-08-2019 15:16

Servizio di: Stefano Girotti
Città del Vaticano, 11 ago 2019- Il papa, spiegando il significato delle letture evangeliche ai fedeli che si sono radunati in Piazza San Pietro, sotto il sole battente nella calura estiva, ricorda che Gesù richiama i sui discepoli alla continua vigilanza, per cogliere il passaggio di Dio nella propria vita quotidiana.
Indica le due modalità simboliche :«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese»- ricorda citando il versetto- Un’ immagine che richiama l’atteggiamento del pellegrino, pronto per mettersi in cammino. Si tratta di non mettere radici in comode e rassicuranti dimore, ma di abbandonarsi, di essere aperti con semplicità e fiducia>>
<< Infatti chi si fida di Dio sa bene- precisa Papa Francesco- che la vita di fede non è qualcosa di statico, ma è dinamica! La vita di fede è un percorso continuo, per dirigersi verso tappe sempre nuove, che il Signore stesso indica giorno dopo giorno. Perché Lui è il Signore delle sorprese, il Signore delle novità, ma delle vere novità>>.
<< La seconda modalità ci viene indicata dalle lampade accese per essere in grado di rischiarare il buio della notte. Siamo invitati, cioè, a vivere una fede autentica e matura, capace di illuminare le tante “notti” della vita… La lampada della fede- spiega ai fedeli- richiede di essere alimentata di continuo, con l’incontro cuore a cuore con Gesù nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola>>.
Durante l’Angelus, ricorda l’importanza di portare in tasca un piccolo Vangelo, per leggerlo e trovare ispirazione, poiché << È una fantasia credere che uno possa da solo illuminarsi dentro- aggiunge il Santo Padre con fermezza- No, è una fantasia. La fede vera apre il cuore al prossimo e sprona verso la comunione concreta con i fratelli, soprattutto con coloro che vivono nel bisogno…>>
Il pontefice conclude sottolineando che siamo chiamati a far fruttificare tutti i talenti che Dio ci ha donato.
<< In questa prospettiva, ogni istante diventa prezioso, per cui bisogna vivere e agire su questa terra avendo la nostalgia del cielo: i piedi sulla terra, camminare sulla terra, lavorare sulla terra, fare il bene sulla terra, e il cuore nostalgico del cielo- sottolinea prima di aggiungere parole che riaccendono la speranza nei credenti, ribadendo che nel Paradiso la situazione si capovolgerà - non saranno più i servi, cioè noi, a servire Dio, ma Dio stesso si metterà al nostro servizio>>.
Bergoglio, al termine dell’Angelus domenicale, auspica che "questa ricorrenza renda gli Stati sempre più consapevoli della necessità imprescindibile di tutelare la vita e la dignità delle vittime dei conflitti armati, proteggendo le popolazioni inermi e le strutture civili, specialmente ospedali, scuole, luoghi di culto, campi profughi… E non dimentichiamo - sottolinea il Papa - che la guerra e il terrorismo sono sempre una grave perdita per l'intera umanità".