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PAPA AI LEADER: PREVALGANO GIUSTIZIA E PACE
Città del Vaticano, 15 apr. Appello del Papa ai leader mondiali perché si impegnino a trovare un'azione comune per la pace in Siria.
15-04-2018 20:52

<< Sono profondamente turbato dall'attuale situazione mondiale in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un'azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del Mondo – ha detto Francesco, parlando a braccio al termine dell'Angelus - Mentre prego per la pace e invito tutte le persone di buona volontà a fare altrettanto, mi rivolgo nuovamente a tutti i responsabili politici perché prevalgano la giustizia e la pace".
Nella sua riflessione sul brano del Vangelo, papa Francesco, parla del corpo che Dio ci ha donato:
<<Siamo chiamati ad avere grande rispetto e cura del nostro corpo e di quello degli altri… Il corpo è un dono stupendo di Dio, destinato, in unione con l'anima, ad esprimere in pienezza l'immagine e la somiglianza di Lui. Pertanto, siamo chiamati ad avere grande rispetto e cura del nostro corpo e di quello degli altri. Ogni offesa o ferita o violenza al corpo del nostro prossimo, è un oltraggio a Dio creatore! Il mio pensiero va, in particolare, ai bambini, alle donne, agli anziani maltrattati nel corpo. Nella carne di queste persone- spiega il Pontefice- noi troviamo il corpo di Cristo. Deriso, calunniato, umiliato, flagellato, crocifisso, Gesù ci ha insegnato l'amore. Un amore che, nella sua Risurrezione si è dimostrato più potente del peccato e della morte, e vuole riscattare tutti coloro che sperimentano nel proprio corpo le schiavitù dei nostri tempi>>.
Rivolgendosi ai fedeli, precisa:
<< Il corpo non è un ostacolo o una prigione dell'anima. Il corpo è creato da Dio e l'uomo non è completo se non è unione di corpo e anima. Gesù, che ha vinto la morte ed è risorto in corpo e anima, ci fa capire che dobbiamo avere un'idea positiva del nostro corpo. Esso può diventare occasione o strumento di peccato, ma il peccato non è provocato dal corpo, bensì dalla nostra debolezza morale… In un mondo dove troppe volte prevalgono la prepotenza contro il più debole e il materialismo che soffoca lo spirito, il Vangelo di oggi ci chiama ad essere persone capaci di guardare in profondità, piene di stupore e di gioia grande per avere incontrato il Signore risorto - ha aggiunto Francesco - Persone che sanno raccogliere e valorizzare la novità di vita che Egli semina nella storia, per orientarla verso i cieli nuovi e la terra nuova>>.