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Archivio storico

Le due Chiese

All'udienza del mercoledì il Papa parla della Chiesa visibile e di quella spirituale

29-10-2014 14:16

Le due Chiese

La Chiesa non sono solo le comunità, le parrocchie, o le figure istituzionali che la costituiscono. Questa è la sua realtà visibile. ma la Chiesa è fatta anche "dai tanti fratelli e sorelle battezzati che credono, sperano, amano" ha detto oggi Papa Francesco all'udienza del mercoledì, continuando la sua catechesi sulla Chiesa. la Chiesa siamo noi, tutti noi battezzati, tutti quelli che si fanno vicini agli ultimi e ai sofferenti per cercare di portare loro un po' di conforto e di pace. tutti, tutti quelli che fanno ciò che il Signore ci ha dato il mandato di fare, quelli sono la Chiesa Comprendiamo, allora, che anche la realtà visibile della Chiesa non è misurabile, non è conoscibile in tutta la sua pienezza: come si fa a conoscere tutto il bene che viene fatto? Tante opere di amore, tante fedeltà nelle famiglie, tanto lavoro per educare i figli … per trasmettere la fede, tanta sofferenza nei malati che offrono le loro sofferenze al Signore… Ma questo non si può misurare ed è tanto grande, eh! È tanto grande! Come si fa a conoscere tutte le meraviglie che, attraverso di noi, Cristo riesce ad operare nel cuore e nella vita di ogni persona? Vedete: anche la realtà visibile della Chiesa va oltre il nostro controllo, va oltre le nostre forze, ed è una realtà misteriosa, perché viene da Dio
Come in Cristo la natura umana e divina sono unite in modo indissolubile, ha detto il Santo padre nella sua catechesi, allo stesso modo avviene per la Chiesa. E come in Cristo la natura umana asseconda pienamente quella divina e si pone al suo servizio, in funzione del compimento della salvezza, così avviene, nella Chiesa, per la sua realtà visibile, nei confronti di quella spirituale. Anche la Chiesa, quindi, è un mistero, nel quale ciò che non si vede è più importante di ciò che si vede, e può essere riconosciuto solo con gli occhi della fede (cfr Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 8)».
La sua natura umana Cristo l'ha messa al servizio della missione divina. Allo stesso modo deve fare la Chiesa, pur nella profonda consapevolezza dei suoi limiti, del suo essere fatat di peccatori - nessuno di noi può dire di non esserlo. Noi cristiani abbiamo la responsabilità di non dare scandalo agli altri. Ma quante volte abbiamo sentito, nel quartiere: “Ma, quella persona di là, sta sempre in Chiesa ma sparla di tutti …”. Ma che cattivo esempio, sparlare dell’altro. Questo non è cristiano, è un cattivo esempio: è un peccato. E così noi diamo un cattivo esempio: “E, insomma, se questo o questa è cristiano, io mi faccio ateo”. Eh, perché la nostra testimonianza è quella che fa capire cosa è essere cristiano. 

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